Silvana Weiler Romanin Jacur
27 GIUGNO 1972
Recensione da "IL GAZZETTINO" PADOVA
Alla saletta dello studente si e’ conclusa la serie dei giovanissimi espositori, scelti dall’AIBA, con ALBERTO FIORENZATO, che ha proposto una pittura insolitamente chiara nell’ esecuzione e nella concezione.
Come molti giovani FIORENZATO sente l’istanza surreale e si serve di alcuni motivi tipici, che possono apparire particolarmente significativi, ma in realta’ cio’ che lo interessa e’ diverso: la natura per lui fonte prima di ispirazione e, nella forma naturale, il ritmo della struttura.
Questi due elementi si scindono si contrappongono, si sovrappongono, ma raramente si intessono: avviene dunque nel dipinto un dialogo evidente e voluto tra la forma naturale piu’ o meno schematizzata, e la scansione geometrica entro cui essa vive, laddove si contrappone curiosamente la aggressivita’ della prima con la serena musicalita’ della seconda.
Non si puo’ dire che queste tempere pulite siano gia’ il raggiungimento di un linguaggio di per se’ complesso e difficile, ma la impostazione non lascia dubbi sull’ intelligenza e sulla autenticita’ di una ricerca bene avviata e assai piu’ cosciente e sensibile di quanto si possa immaginare in rapporto all’eta’
dell’autore.
15 NOVEMBRE 1973
Recensione da "IL GAZZETTINO" VENEZIA
Alla saletta dello studente si e’ conclusa la serie dei giovanissimi espositori, scelti dall’AIBA, con ALBERTO FIORENZATO, che ha proposto una pittura insolitamente chiara nell’esecuzione e nella concezione.
Come molti giovani FIORENZATO sente l’istanza surreale e si serve di alcuni motivi tipici, che possono apparire particolarmente significativi, ma in realta’ cio’ che lo interessa e’ diverso: la natura per lui fonte prima di ispirazione e, nella forma naturale, il ritmo della struttura.
Questi due elementi si scindono si contrappongono, si sovrappongono, ma raramente si intessono: avviene dunque nel dipinto un dialogo evidente e voluto tra la forma naturale piu’ o meno schematizzata, e la scansione geometrica entro cui essa vive, laddove si contrappone curiosamente la aggressivita’ della prima con la serena musicalita’ della seconda.
Non si puo’ dire che queste tempere pulite siano gia’ il raggiungimento di un linguaggio di per se’ complesso e difficile, ma la impostazione non lascia dubbi sull’intelligenza e sulla autenticita’ di una ricerca bene avviata e assai piu’ cosciente e sensibile di quanto si possa immaginare in rapporto all’eta’
dell’autore.